chatbot

In ogni azienda è fondamentale avere a disposizione le informazioni giuste al momento giusto. Per questo, il nostro team R&D ha sviluppato dei chatbot intelligenti che consentono di porre domande e ricevere risposte automatiche basate su una vasta raccolta di documenti, dimostrandosi altamente funzionali nei contesti di analisi documentale ed esplorazione di basi informative estese. L’interfaccia dei chatbot è integrata direttamente in Microsoft Teams, semplificando l’accesso alle informazioni senza la necessità di utilizzare ulteriori applicazioni.

Motore di ricerca semantica e Large Language Model: queste due componenti si integrano perfettamente nei nostri chatbot per offrire un’esperienza di conversazione fluida e soddisfacente.

In questo Blog Post, ti spieghiamo come funzionano e quali vantaggi offrono.

L’intelligenza artificiale al servizio dei documenti: i chatbot Siav dialogano con te

I nostri chatbot sono strumenti intelligenti e innovativi che semplificano il lavoro quotidiano, permettendo di accedere alle informazioni e ai documenti in modo semplice e veloce. Sfruttano l’Intelligenza Artificiale per capire le domande e fornire le risposte più appropriate, avendo accesso ad una serie di documenti che li alimentano, come le user policy, i contratti, le convenzioni, i prodotti e altro.

Questi documenti sono archiviati in Archiflow, la nostra Information Service Platform, che garantisce la sicurezza, la qualità e l’aggiornamento dei dati. I nostri chatbot permettono di consultare i documenti direttamente da Microsoft Teams, senza dover accedere alla piattaforma.

I chatbot rispondono in tempo reale, fornendo le informazioni cercate e inviando il link per accedere al documento completo. In particolare, si basano su due componenti principali: un motore di ricerca semantica e un Large Language Model (LLM).

Scopri di più leggendo l’articolo del nostro blog

Intelligenza Artificiale e Natural Language Processing: come migliorano la gestione di documenti e processi  

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Il motore di ricerca semantica memorizza e indicizza i documenti che vengono utilizzati come fonte per le risposte. Questo motore è in grado di interpretare il significato delle domande e di trovare i documenti più pertinenti come risposta, non solo quelli che contengono le parole chiave presenti nella domanda. In questo modo, è possibile formulare le domande come se si stesse parlando ad una persona, e non come se si stesse effettuando una ricerca su Internet. I documenti vengono indicizzati in un sistema specificatamene realizzato per la ricerca semantica, ma possono anche provenire anche da altre fonti o piattaforme, che possono essere facilmente integrabili senza dover modificare il sistema.

Il Large Language Model (LLM) usa i documenti trovati per generare una risposta informativa e coerente, utilizzando le informazioni estratte dai documenti.  I nostri chatbot si basano su GPT di OpenAI, che è uno dei  LLM migliori per comunicare con le persone, ma può essere anche cambiato in base alle esigenze aziendali.

Quindi, effettuando una domanda tramite Microsoft Teams, i chatbot cercano i documenti più rilevanti, li passano al Large Language Model, e restituiscono una risposta generata automaticamente dal modello stesso.

In questo modo, è possibile avere informazioni rapide e affidabili senza la necessità di leggere tutti i documenti.

Casi d’uso: come usare i nostri chatbot per ottenere risposte rapide e accurate dai documenti aziendali

Vi abbiamo fornito una panoramica delle tecnologie impiegate nella creazione dei nostri chatbot intelligenti e innovativi. Ora desideriamo approfondire come queste soluzioni possano concretamente semplificare e accelerare la gestione dei documenti.

Innanzitutto, desideriamo presentarvi due ambiti applicativi in cui abbiamo già sperimentato con successo l’efficacia dei nostri chatbot.

  1. Analisi di singoli documenti: i nostri chatbot sono progettati per facilitare l’analisi di documenti lunghi e complessi, come manuali o contratti. Questi strumenti consentono di porre domande specifiche senza la necessità di leggere l’intero documento. Grazie alla capacità di interpretare il contenuto dei testi, i chatbot restituiscono le informazioni richieste in modo chiaro e diretto. Inoltre, forniscono un riferimento preciso alla fonte, permettendo agli utenti di approfondire ulteriormente l’argomento se lo desiderano. Per esempio, utilizzare questo tipo di chatbot in ambito HR consente di rispondere alle domande dei dipendenti basandosi sui documenti delle risorse umane, come ad esempio la user policy, i contratti, le convenzioni e altro. Questo approccio non solo risparmia tempo e sforzi, ma rende anche la consultazione dei documenti un’esperienza più agevole.
  2. Esplorazione di grandi basi documentali: i nostri chatbot si distinguono anche nella gestione di basi documentali estese e complesse. Questi strumenti permettono agli utenti di porre domande su insiemi di documenti che potrebbero essere vasti e poco strutturati. Attraverso un motore di ricerca semantica avanzato e l’utilizzo di un Large Language Model, i chatbot identificano e recuperano i documenti più rilevanti e verificati per ciascuna richiesta. Successivamente, generano risposte sintetiche e precise, permettendo di valorizzare informazioni altrimenti poco accessibili. Per esempio, utilizzare questo tipo di chatbot in ambito offering, permette di rispondere alle domande degli utenti basandosi sull’archivio dei documenti relativi all’offerta aziendale, fornendo informazioni specifiche sui prodotti e la documentazione correlata.

Riferimento alle fonti: una feature essenziale per i nostri chatbot

I nostri chatbot hanno una feature molto importante: citano le fonti dei documenti che usano per generare le risposte. Questa feature risponde a due esigenze specifiche:

  • Fiducia: le persone potrebbero essere scettiche nei confronti di risposte prodotte dall’Intelligenza Artificiale. Dando il riferimento alla fonte, offriamo loro la possibilità di controllare la veridicità dell’informazione. Pertanto, a prescindere dal fatto  che la risposta sia corretta o sbagliata, l’utente può leggere il documento da cui è stata tratta. Inoltre, se desidera approfondire, può leggere l’intero capitolo o la sezione della fonte.
  • Aggregazione: le persone potrebbero porre domande che richiedono informazioni da più fonti diverse. I nostri chatbot sono in grado di combinare le informazioni da diverse fonti e di indicare per ogni frase la fonte corrispondente. Per esempio, se un utente chiede “cosa fa un Business Consultant”, descrivono sia il ruolo di Business Consultant che quello di Business Consultant Manager, e citano per entrambi il documento Job Profiles Siav, ma da due sezioni diverse.

Riconoscere l’assenza di fonti: una funzione che aumenta l’affidabilità dei nostri chatbot

I nostri chatbot presentano una funzione che li rende ancora più affidabili: la capacità di riconoscere quando non ci sono fonti che contengono la risposta alla domanda. Concretamente, se poniamo una domanda che non ha a che fare con i documenti che usiamo come base per le risposte, i chatbot non cercano di inventare una risposta falsa, ma dicono semplicemente che non sono in grado di reperire quella informazione.

Perché questa funzione è necessaria? Come specificato in questo Blog, i modelli LLM che vengono usati per generare le risposte possono cadere nel fenomeno dell’allucinazione, cioè produrre una risposta che sembra corretta e convincente, ma che è completamente sbagliata.

Con questa funzione, invece, evitiamo in gran parte questo problema e fermiamo la generazione prima che inizi. Il risultato è che le risposte sono sempre affidabili in quanto sempre basate su una fonte verificata.

L’elevato grado di accuratezza e precisione dei nostri chatbot

Per valutare l’attendibilità dei risultati ottenuti, abbiamo implementato un processo di verifica attraverso il coinvolgimento degli utenti che utilizzano i chatbot. A ciascuno di loro è stato chiesto di esaminare le risposte fornite e di classificarle come corrette, imprecise o errate. Questo approccio ha permesso di effettuare una valutazione approfondita della precisione delle risposte generate.

I risultati di questa fase di verifica sono stati estremamente promettenti, con un tasso di errore che si attesta al di sotto del 10%. Questo significa che la stragrande maggioranza delle risposte fornite dai nostri chatbot è risultata utile per l’utente.

Questi risultati ci forniscono una solida conferma della qualità del nostro approccio e delle tecnologie adottate, dimostrando che le nostre soluzioni innovative sono in grado di generare risposte accurate e affidabili.

Vuoi vedere in azione il chatbot Siav? Guarda il nostro webinar:

Retrieval-Augmented Generation (RAG) e prospettive di applicazione dell’AI alle soluzioni Siav

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parità di genere

“La parità di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace. Garantire alle donne e alle ragazze parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche, a un lavoro dignitoso, così come la rappresentanza nei processi decisionali, politici ed economici, promuoverà economie sostenibili, di cui potranno beneficiare le società e l’umanità intera.”

Siav ha fatto proprie queste parole con le quali l’ONU dichiara l’importanza di inserire la parità di genere tra gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile, e si impegna, giorno dopo giorno, a incrementare il proprio contributo per la realizzazione di tale obiettivo.

Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e le ragazze è, infatti, un passo fondamentale per promuovere uno sviluppo sociale ed economico realmente sostenibile.

A tal proposito, già con la trasformazione in Società Benefit, avvenuta nel 2021, Siav ha dichiarato il proprio impegno ad agire in maniera responsabile verso le persone, la comunità, il territorio e tutti/e i /le stakeholder, ponendo tra i propri obiettivi, oltre il perseguimento di un profitto economico, anche lo scopo di produrre un impatto positivo sulla società.

L’attenzione verso il tema della Parità di genere, non può quindi essere lasciato fuori da un simile impegno, dal momento che è un fattore che influenza significativamente le possibilità di sviluppo e miglioramento sociale oltre che la potenziale crescita dell’Azienda stessa.

La presenza di donne nel contesto lavorativo italiano risulta, ad oggi, ancora nettamente inferiore rispetto alla media europea. Infatti, solo il 52,7% circa delle donne italiane lavorano contro il 72,6% di occupazione maschile. Un dato su cui riflettere, se si considera che in Italia le donne rappresentano circa il 51% della popolazione totale.

Secondo le stime di Banca d’Italia, se l’occupazione femminile salisse al 60% il Pil italiano crescerebbe di ben 7 punti percentuali, dunque, l’incremento dell’occupazione femminile contribuirebbe notevolmente anche alla crescita economica del Paese che, a sua volta, avrebbe una ricaduta importante sullo sviluppo sociale e sul miglioramento delle condizioni di vita complessive.

Se si guarda a un altro dato interessante relativo all’istruzione, che è uno dei principali fattori di crescita economica, emerge che nel nostro Paese il numero di donne che concludono un percorso di studi superiori e conseguono una laurea è più alto rispetto al numero di uomini: 140 laureate per ogni 100 laureati.

Cos’è allora che limita ancora oggi la presenza delle donne nel mondo del lavoro?

Può essere utile, a tal riguardo, riflettere sui dati relativi alle donne occupate: secondo indagini Istat i tassi di occupazione delle donne in età lavorativa (tra il 25 ei 49 anni) risentono ancora molto dei carichi familiari, in particolare legati alla maternità e alle occupazioni domestiche.

Delle donne che lavorano, infatti, l’80,7% di esse vivono da sole, mentre solo il 58,3% delle lavoratrici sono anche madri.

È un dato che rivela probabilmente ancora una scarsa parità nella suddivisione dei compiti all’interno delle famiglie italiane e una non equa condivisione dei carichi genitoriali e domestici.

Dunque, se da un lato le donne possono considerarsi vettori di crescita economica per il Paese, dall’altro lato il loro accesso e la loro piena integrazione all’interno dei contesti lavorativi è spesso ancora ostacolata dalla mancanza di politiche e strumenti adeguati che permettano di conciliare la dimensione professionale, e tutte le opportunità di crescita e sviluppo carriera annesse, con la gestione dei compiti che esse ricoprono all’interno degli ambienti familiari.

Sebbene nel tempo si stiano facendo passi enormi in tal senso, affinché risulti sempre più facile per le donne intraprendere percorsi professionali anche impegnativi e gratificanti senza dover rinunciare o penalizzare la propria dimensione familiare, tuttavia la strada è ancora lunga. Intanto, però, nell’attesa di cambi di paradigmi e introduzioni di nuove politiche più adeguate alla promozione dell’occupazione femminile, si rischia di rallentare l’intero sviluppo socio-economico, in un momento in cui il bisogno è invece quello di stimolare una crescita complessiva del Paese: si pensi, ad esempio, al fatto che l’occupazione femminile si associa anche a maggior tasso di fecondità, che a sua volta può determinare un aumento di PIL e, inoltre, incide sulla riduzione delle povertà e dei rischi di crisi economiche.

Siav, consapevole di tali dinamiche, si sta impegnando attivamente per promuovere l’uguaglianza di genere e, al contempo, sostenere l’empowerment femminile a partire dal proprio contesto, lavorando non solo su prassi che assicurino parità ed eque opportunità di crescita e benessere per tutte le persone che sono all’interno dell’azienda, ma anche cercando di diventare sempre più attrattiva verso l’esterno, per incrementare il numero di donne all’interno di un settore lavorativo ancora molto sbilanciato dal punto di vista del genere. La percentuale di donne che lavorano in ambiti STEM, infatti, è ancora molto bassa rispetto al numero di uomini e la quota di donne nella forza lavoro è ancora più bassa nei ruoli tecnologici che stanno crescendo più rapidamente, come DevOps e cloud (ambiti nei quali opera attivamente Siav).

Cosa fare per incrementare i numeri?

Secondo un’analisi condotta da McKinsey il numero di donne nel settore tech potrebbe aumentare di molto se le aziende, e gli uomini in posizioni di influenza, fornissero alle donne il supporto necessario per crescere e affermarsi. Come?

Mettendo in atto una serie di politiche e iniziative mirate a garantire il rispetto dell’equilibrio tra vita e lavoro, attraverso una maggiore flessibilità lavorativa, aprendo maggiori opportunità di accesso a posizioni di leadership alle donne, assicurare un’equa retribuzione.

Sono tutti ambiti nei quali Siav si sta concretamente attivando e proprio a garanzia della loro realizzazione ha deciso di dotarsi di un Sistema di Gestione per la Parità di Genere, un primo passo verso la certificazione UNI/PdR 125:2022 per la Parità, attraverso la quale l’Azienda ribadisce la propria volontà di perseguire la parità di genere, supportare l’empowerment femminile e valorizzare le diversità e le capacità di ciascuna persona, considerata, nella propria unicità, come portatrice di ricchezza.