L’impegno di Siav per la Parità di Genere: una sfida e un’opportunità di crescita

parità di genere

“La parità di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace. Garantire alle donne e alle ragazze parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche, a un lavoro dignitoso, così come la rappresentanza nei processi decisionali, politici ed economici, promuoverà economie sostenibili, di cui potranno beneficiare le società e l’umanità intera.”

Siav ha fatto proprie queste parole con le quali l’ONU dichiara l’importanza di inserire la parità di genere tra gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile, e si impegna, giorno dopo giorno, a incrementare il proprio contributo per la realizzazione di tale obiettivo.

Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e le ragazze è, infatti, un passo fondamentale per promuovere uno sviluppo sociale ed economico realmente sostenibile.

A tal proposito, già con la trasformazione in Società Benefit, avvenuta nel 2021, Siav ha dichiarato il proprio impegno ad agire in maniera responsabile verso le persone, la comunità, il territorio e tutti/e i /le stakeholder, ponendo tra i propri obiettivi, oltre il perseguimento di un profitto economico, anche lo scopo di produrre un impatto positivo sulla società.

L’attenzione verso il tema della Parità di genere, non può quindi essere lasciato fuori da un simile impegno, dal momento che è un fattore che influenza significativamente le possibilità di sviluppo e miglioramento sociale oltre che la potenziale crescita dell’Azienda stessa.

La presenza di donne nel contesto lavorativo italiano risulta, ad oggi, ancora nettamente inferiore rispetto alla media europea. Infatti, solo il 52,7% circa delle donne italiane lavorano contro il 72,6% di occupazione maschile. Un dato su cui riflettere, se si considera che in Italia le donne rappresentano circa il 51% della popolazione totale.

Secondo le stime di Banca d’Italia, se l’occupazione femminile salisse al 60% il Pil italiano crescerebbe di ben 7 punti percentuali, dunque, l’incremento dell’occupazione femminile contribuirebbe notevolmente anche alla crescita economica del Paese che, a sua volta, avrebbe una ricaduta importante sullo sviluppo sociale e sul miglioramento delle condizioni di vita complessive.

Se si guarda a un altro dato interessante relativo all’istruzione, che è uno dei principali fattori di crescita economica, emerge che nel nostro Paese il numero di donne che concludono un percorso di studi superiori e conseguono una laurea è più alto rispetto al numero di uomini: 140 laureate per ogni 100 laureati.

Cos’è allora che limita ancora oggi la presenza delle donne nel mondo del lavoro?

Può essere utile, a tal riguardo, riflettere sui dati relativi alle donne occupate: secondo indagini Istat i tassi di occupazione delle donne in età lavorativa (tra il 25 ei 49 anni) risentono ancora molto dei carichi familiari, in particolare legati alla maternità e alle occupazioni domestiche.

Delle donne che lavorano, infatti, l’80,7% di esse vivono da sole, mentre solo il 58,3% delle lavoratrici sono anche madri.

È un dato che rivela probabilmente ancora una scarsa parità nella suddivisione dei compiti all’interno delle famiglie italiane e una non equa condivisione dei carichi genitoriali e domestici.

Dunque, se da un lato le donne possono considerarsi vettori di crescita economica per il Paese, dall’altro lato il loro accesso e la loro piena integrazione all’interno dei contesti lavorativi è spesso ancora ostacolata dalla mancanza di politiche e strumenti adeguati che permettano di conciliare la dimensione professionale, e tutte le opportunità di crescita e sviluppo carriera annesse, con la gestione dei compiti che esse ricoprono all’interno degli ambienti familiari.

Sebbene nel tempo si stiano facendo passi enormi in tal senso, affinché risulti sempre più facile per le donne intraprendere percorsi professionali anche impegnativi e gratificanti senza dover rinunciare o penalizzare la propria dimensione familiare, tuttavia la strada è ancora lunga. Intanto, però, nell’attesa di cambi di paradigmi e introduzioni di nuove politiche più adeguate alla promozione dell’occupazione femminile, si rischia di rallentare l’intero sviluppo socio-economico, in un momento in cui il bisogno è invece quello di stimolare una crescita complessiva del Paese: si pensi, ad esempio, al fatto che l’occupazione femminile si associa anche a maggior tasso di fecondità, che a sua volta può determinare un aumento di PIL e, inoltre, incide sulla riduzione delle povertà e dei rischi di crisi economiche.

Siav, consapevole di tali dinamiche, si sta impegnando attivamente per promuovere l’uguaglianza di genere e, al contempo, sostenere l’empowerment femminile a partire dal proprio contesto, lavorando non solo su prassi che assicurino parità ed eque opportunità di crescita e benessere per tutte le persone che sono all’interno dell’azienda, ma anche cercando di diventare sempre più attrattiva verso l’esterno, per incrementare il numero di donne all’interno di un settore lavorativo ancora molto sbilanciato dal punto di vista del genere. La percentuale di donne che lavorano in ambiti STEM, infatti, è ancora molto bassa rispetto al numero di uomini e la quota di donne nella forza lavoro è ancora più bassa nei ruoli tecnologici che stanno crescendo più rapidamente, come DevOps e cloud (ambiti nei quali opera attivamente Siav).

Cosa fare per incrementare i numeri?

Secondo un’analisi condotta da McKinsey il numero di donne nel settore tech potrebbe aumentare di molto se le aziende, e gli uomini in posizioni di influenza, fornissero alle donne il supporto necessario per crescere e affermarsi. Come?

Mettendo in atto una serie di politiche e iniziative mirate a garantire il rispetto dell’equilibrio tra vita e lavoro, attraverso una maggiore flessibilità lavorativa, aprendo maggiori opportunità di accesso a posizioni di leadership alle donne, assicurare un’equa retribuzione.

Sono tutti ambiti nei quali Siav si sta concretamente attivando e proprio a garanzia della loro realizzazione ha deciso di dotarsi di un Sistema di Gestione per la Parità di Genere, un primo passo verso la certificazione UNI/PdR 125:2022 per la Parità, attraverso la quale l’Azienda ribadisce la propria volontà di perseguire la parità di genere, supportare l’empowerment femminile e valorizzare le diversità e le capacità di ciascuna persona, considerata, nella propria unicità, come portatrice di ricchezza.