La trasformazione digitale del settore pubblico: considerazioni sul Piano Triennale per l’Informatica 2024-2026

pubblica amministrazione digitale

Una panoramica delle strategie, dei principi guida e degli strumenti innovativi delineati nel nuovo Piano Triennale, fondamentali per il futuro digitale della Pubblica Amministrazione.

Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026 rappresenta un importante punto di riferimento per il futuro digitale del settore pubblico italiano, caratterizzato da una complessità e completezza senza precedenti.

Il processo di elaborazione di questo piano è stato caratterizzato da un ampio coinvolgimento degli attori istituzionali e degli stakeholder del mondo accademico e privato, a conferma dell’importanza della collaborazione e della concertazione per raggiungere obiettivi condivisi di trasformazione digitale. È stato infatti istituito un tavolo di concertazione, coordinato dall’AgID, al quale hanno partecipato, tra gli altri, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), il Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP), il Dipartimento per la Trasformazione Digitale (DTD), l’INAIL, l’INPS, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS), l’ISTAT, il MEF e Pago PA.

La strategia alla base del Piano si basa su nuove leve in linea con il PNRR e gli obiettivi fissati per il 2030 dalla Commissione europea per il Decennio Digitale. Questa strategia mira a fornire strumenti alla Pubblica Amministrazione per erogare servizi esclusivamente in modalità digitale, favorire lo sviluppo di una società digitale e promuovere uno sviluppo sostenibile, etico ed inclusivo.

L’architettura del piano si concentra sul principio del cloud-first e su un approccio policentrico e federato, mirando a indirizzare le sfide legate al funzionamento del sistema informativo sia a livello di singola amministrazione che a livello nazionale.

I principi guida del Piano di seguito elencati sono in linea con quelli dei Piani triennali precedenti e aggiornati rispetto al quadro normativo attuale:

  1. digitale e mobile come prima opzione (digital & mobile first);
  2. cloud come prima opzione (cloud first);
  3. interoperabilità by design e by default (API-first);
  4. accesso esclusivo mediante identità digitale (digital identity only);
  5. servizi inclusivi, accessibili e centrati sull’utente (user-centric);
  6. dati pubblici un bene comune (open data by design e by default);
  7. sicurezza e protezione dei dati personali (data protection by design e by default);
  8. once only concepito come transfrontaliero;
  9. apertura come prima opzione (openness);
  10. sostenibilità digitale;
  11. sussidiarietà, proporzionalità e appropriatezza della digitalizzazione.

La struttura e le novità

Il piano è suddiviso in tre parti: le componenti strategiche per la trasformazione digitale, le componenti tecnologiche e gli strumenti di supporto. Tra le novità introdotte vi è l’inserimento di sezioni pratiche che forniscono strumenti per l’attuazione del Piano e indicano risorse e fonti di finanziamento disponibili per le amministrazioni.

Uno dei concetti chiave introdotti è quello di “Government as Platform“, che propone un modello di pubblica amministrazione orientato al funzionamento complessivo anziché al singolo ente, promuovendo lo scambio di dati mediante API ed e-service per migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi pubblici.

Tra le inevitabili novità del piano c’è l’introduzione, nel capitolo 5, dell’intelligenza artificiale identificata come “tecnologia estremamente utile, o addirittura dirompente, per la modernizzazione del settore pubblico. Si fa riferimento ai principi a cui le amministrazioni devono ispirarsi nell’adozione di tecnologie di AI, tra i quali il miglioramento dei servizi, la riduzione dei costi, l’analisi del rischio, la privacy, la sicurezza e la sostenibilità.

Altri temi rilevanti trattati nel Piano includono il procurement e i contratti ICT, il ruolo del Responsabile per la transizione al digitale e dell’Ufficio transizione digitale.

In conclusione, il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026 si presenta come un documento fondamentale per la guida della trasformazione digitale del settore pubblico italiano. Attraverso una visione olistica delle strategie, dei principi guida e degli strumenti innovativi proposti, il Piano offre una roadmap chiara per affrontare le sfide della digitalizzazione e sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia.

Una delle principali conclusioni che emergono è l’importanza della collaborazione e del coinvolgimento di tutti gli attori interessati nel processo di elaborazione e attuazione del Piano. Il coinvolgimento degli enti pubblici centrali e territoriali, insieme agli stakeholder del mondo accademico, della ricerca e del settore privato, è essenziale per garantire il successo delle iniziative di trasformazione digitale e massimizzare l’impatto positivo su cittadini e imprese.